Abbiamo deciso di rendere nuovamente attivo il sito in quanto il periodo, per la questione vaccini, è ritornato ad essere di grande attualità. Chiunque sia capace ed abbia la volontà di aiutarci nella gestione del sito, rilevandone anche in toto la gestione, invii gentilmente una mail tramite form nella pagina contatti, grazie.
APPUNTI SULLA STORIA DEL MOVIMENTO PER LA LIBERTÀ DI VACCINAZIONE IN ITALIA 1985 – 1998
La Fatica di Liberarsi, di Walter Pansini, novembre 1998
INTRODUZIONE – Nota sull’autore: Francesco Walter Pansini è un obiettore triestino dal 1988; nel ’92 è stato il fondatore e primo il presidente dell’ALISTER FRIULI VENEZIA GIULIA (Associazione per la Libertà di Scelta delle Terapie Mediche), uno dei più noti gruppi locali italiani in tema di vaccinazioni. Nel ’93 è stato promotore e poi uno dei quattro fondatori del COMILVA. (Coordinamento del Movimento Italiano per la Libertà di Vaccinazione), una federazione che riunisce la maggior parte di queste associazioni locali; con vari incarichi è stato sempre presente nella Giunta Direttiva; ha scritto nel ’93 “Vaccinazioni: numeri e fatti della negazione del buon senso”, nel ’95 “Vaccinazioni: le statistiche dell’assurdo”,nel ‘97 “Manuale di sopravvivenza legale”, tutte pubblicazioni interne di queste associazioni.
Il 5 novembre 1998, dopo tredici anni di lotta organizzata, il Movimento dei genitori più attenti e per lo più coordinati dal COMILVA ha attenuto il libero accesso a scuola per i non vaccinati, secondo una modifica della normativa scolastica approvata dal Consiglio dei Ministri. Pur consapevoli della incompletezza di tale provvedimento, in contrasto con le specifiche leggi dei vari obblighi che vietano tuttora l’accesso alle comunità infantili, per superare i quali bisognerà comunque ottenere una vera e propria legge, crediamo di poter considerare il traguardo attuale un pilastro di libertà ormai socialmente e politicamente accettato, a cui potremo facilmente far seguire se ce lo guadagneremo, quello della piena abrogazione degli obblighi di vaccinazione. Arrendersi ora significherebbe rinunciare a garanzie legislative di libertà, accontentandosi di benevole interpretazioni che in qualsiasi momento potrebbero diventare restrittive. Dopo le fatiche di questi anni, in un momento di breve riposo, abbiamo l’opportunità di guardarci indietro per capire da quello che abbiamo fatto, chi siamo e quanto ci siamo meritati tale risultato. Dalla lettura di questi appunti è inevitabile che sorga un legittimo orgoglio ed anche sorpresa per l’enormità del lavoro fatto (e sudato), soprattutto da chi ha lavorato in prima fila con più fatica ed impegno. Infatti in questi anni il Movimento ha realizzato 20 convegni e confronti fra parti contrapposte, 6 cortei, 8 contestazioni di convegni medici e davanti ai tribunali, 5 denunce ed esposti alla Magistratura, 3 incontri con i Ministri della Sanità, 2 audizioni al Consiglio Superiore della Sanità (massimo organismo scientifico), 6 incontri ufficiali con i massimi dirigenti dei Ministeri della Sanità ed Istruzione, 1 sciopero della fame, la raccolta di circa 30.000 firme, una quantità di successi giudiziari ed interrogazioni parlamentari e negli enti locali realizzati con la nostra collaborazione oltre ad un’enormità di conferenze, tavoli, volantinaggi, interventi in manifestazioni alle quali ci invitavano a partecipare. Tutto questo è stato realizzato al 95% dai federati al COMILVA, assieme al gruppo altoatesino ed è matematicamente legittimo avere la sensazione di aver costruito una parte della Storia. Non dimentichiamo però che comunque il Movimento non è costituito dai dirigenti che lo organizzano, ma prima di tutto dai genitori che col loro numero e coraggio costituiscono, nella sostanza, “la questione degli obiettori alle vaccinazioni” e che, nel caso delle tre famiglie venete, hanno dovuto subire la vaccinazione con la forza. Assieme alla storia di chi ha resistito presentiamo la storia delle vittime dei vaccini, con l’elenco documentato di 40 morti, 17 invalidi, 25 ricoverati in ospedale in Italia, quasi tutti bambini. Del resto del mondo segnaliamo in questa raccolta 25 morti, 968 probabilmente invalidi, 630 ricoverati. Bisogna considerare che normalmente solo una minima percentuale dei decessi finiscono sul giornale, anche perché gli invalidi vengono nascosti dalle famiglie, per proteggerli da troppo clamore o dai ricatti della sanità che indennizza al massimo con la miseria di 12 milioni all’anno, se si raggiunge l’invalidità del 10 %, sempre che si riesca a passare il quasi impossibile traguardo di essere riconosciuti come danneggiati da un vaccino. Col riconoscimento o senza si resta comunque in balia della “carità” sempre ritirabile degli incerti servizi pubblici per i disabili, e degli altrettanto incerti finanziamenti pubblici alle cooperative dei loro genitori. Resta da dire che a 2-3 mesi , con le prime dosi, è difficile accorgersi di un’invalidità prodotta da un vaccino (che non sia lo strabismo) e quindi l’unica cosa certa resta la morte poco dopo la “scommessa” che sono le vaccinazioni di cui comunque non si parla volentieri, tanto meno con i giornalisti.
Scusandoci per le inevitabili mancanze ed imprecisioni, ricordiamo che questo lavoro va considerato una solida base, da ampliare con nuovi dati che invitiamo ad inviare per una successiva edizione. L’opera è stata realizzata con la fattiva collaborazione di Roberto La Rosa e Claudio Simion
A questo link si può scaricare integralmente il PDF “APPUNTI SULLA STORIA DEL MOVIMENTO”
A questo LINK potete leggere e scaricare una lista Bibliografica di oltre 1000 studi sui danni da vaccini, in pdf
Siamo nuovamente attivi, ma dopo 23 anni di “onorato servizio”, i pochi lavoratori veri, le locomotive dell’Alister che hanno costruito tanto, non vedendo ricambi… hanno deciso di aver fatto abbastanza, quindi scriviamo a spot.
Abbiamo sostenuto e vinto negli anni ’90 una vera e propria guerra per la libertà di vaccinazione.
Siamo stati i promotori e uno dei tre fondatori della Federazione del Comilva nel 1993 dalla quale siamo usciti nel 2011.
Ora la libertà a scuola è stata rimessa in discussione ma l’Associazione del Comilva di oggi sembra abbastanza forte per reggere l’urto. Se poi ci sarà un vera emergenza, noi torneremo a dare una mano.
Non da ultimo, la diminuzione di iscritti e rinnovi ha messo in grave difficoltà la nostra cassa, che non può più reggere le importanti spese del giornale stampato, anzi è in forte deficit, che copriremo tra amici.
CONVOCAZIONE D’ASSEMBLEA
Venerdì 12 febbraio ore 20.30 presso la pizzeria Da Baffo di Palmanova (UD) in via Borgo Cividale 30.
Comunichiamo inoltre la chiusura della cassetta postale.
Ora potete spedire solo alla sede: Piazza della Borsa 7, 34121 Trieste.